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In questa guida spieghiamo come scrivere una quietanza liberatoria e proponiamo un fac simile Word da utilizzare come esempio.
Quietanza Liberatoria
Prima di analizzarne gli aspetti più tecnici e la scrittura in senso stretto della quietanza di pagamento, è bene capire di cosa si tratta ed in quali contesti torna utile.
Fondamentalmente la quietanza di pagamento consiste in una dichiarazione rigorosamente scritta rilasciata dal credito con la quale egli afferma di aver ricevuto un determinato importo da parte del soggetto debitore. Se si tratta di un diritto soddisfatto per intero, allora parleremo di quietanza totale, diversamente invece si parlerà di quietanza parziale, ma sul punto ci torneremo.
Tra le parti, appare evidente che quella maggiormente interessata al rilascio della quietanza di pagamento sia necessariamente il debitore, o ex debitore, perché con questa dichiarazione egli più dimostrare si aver saldato il debito e che dunque il creditore non ha più nulla a pretendere.
Tornando su un punto accennato poc’anzi, abbiamo detto la quietanza può essere totale quando attraverso il pagamento si estingue l’intero debito oppure parziale, quando riguarda solo una parte del debito. In quest’ultimo caso parleremo di ricevuta d’acconto che non libera il debitore ma lo rende obbligato solo per la parte di debito restante al netto della quota versata e dichiarata nella ricevuta d’acconto.
Perché richiedere la quietanza di pagamento
Alla luce di quanto abbiano brevemente esposto, è possibile comunque intuire quali siano le motivazioni per le quali si dovrebbe richiedere una quietanza di pagamento o, per essere più precisi, perché il debitore dovrebbe richiederla.
Chiariamo la questione, si ponga il caso in cui ci si ritrovi, come debitori, nella circostanza in cui sorga la contestazione di un inadempimento sollevata da un creditore. Agire avendo a disposizione una quietanza di pagamento sarà certamente più semplice poiché questa dimostra l’estinzione del debito.
Ho effettuato un pagamento ma non mi è è stata rilasciata la quietanza di pagamento, il creditore era tenuto a farlo? E se si rifiuta di emetterla cosa posso fare? Chiariamo altre questioni importanti.
I dubbi in merito possono essere diversi ma in realtà è semplice capire come agire in questi casi, scopriamolo insieme.
Rilasciare una quietanza di pagamento diventa obbligatorio per il creditore solo nel momento in cui il rilascio viene richiesto da parte del debitore al momento del pagamento. Al tempo stesso, chi paga ha la facoltà di esigere il rilascio della quietanza di pagamento ma può anche decidere di non farlo.
Sotto un profilo giuridico, rileva in tal senso l’art. 1199 c.c. Diritto del debitore alla quietanza, del che stabilisce che il creditore che riceve il pagamento deve, a richiesta e a spese del debitore, rilasciare quietanza e farne annotazione sul titolo, se questo non è restituito al debitore. Il rilascio di una quietanza per il capitale fa presumere il pagamento degli interessi.
Se per un motivo qualsiasi il creditore dovesse rifiutarsi di rilasciare la quietanza di pagamento, allora il debitore potrebbe rifiutarsi di pagare. Questo ovviamente non estingue il debito, ma il ritardo nel pagamento non sarà imputabile al debitore che pertanto non dovrà pagare more e interessi.
La quietanza ed i metodi di pagamento tracciabili
Quale correlazione esiste invece tra la quietanza di pagamento ed i metodi di pagamento tracciabili? Se per il pagamento in contanti il discorso è decisamente intuitivo, per quanto concerne altre tipologie di pagamento potrebbero legittimamente sorgere dei dubbi in merito. A differenza del contante, con gli altri metodi è possibile avere una traccia dell’operazione compiuta.
Gli strumenti tracciabili lasciano traccia del pagamento ma non sempre riportano la causale del pagamento e questo potrebbe creare confusione. Per evitare spiacevoli inconvenienti e situazioni scomode, è consigliabile richiedere sempre il rilascio una quietanza di pagamento in modo da non avere dubbi circa l’effettiva destinazione della somma versata ed il debito, totale o parziale, che questa va ad estinguere.
La conservazione della quietanza di pagamento
Il consiglio che siamo è quello di conservare la quietanza di pagamento sino al momento in cui il credito è caduto in prescrizione, vale a dire sino al momento in cui il debito, seppur non estinto, non può più essere oggetto di pretesa da parte del creditore perché è scaduto il tempo utile previsto dalla legge.
Brevemente, in generale il termine di prescrizione è di 10 anni per le obbligazioni derivanti da contratto e 5 anni per gli atti illeciti.
Cosa agire se si perde la quietanza di pagamento
Infine, l’ultimo punto che andremo ad analizzare è: come ci si deve comportare se si smarrisce la quietanza di pagamento? Questo, nel corso degli anni, può capitare un po’ a tutti e per molteplici motivazioni, per cui niente panico.
Chi dovesse perdere la quietanza di pagamento, può sempre chiedere al creditore di rilasciare una nuova dichiarazione per iscritto nella quale ribadire l’avvenuto pagamento.
Ovviamente potrebbe capitare che le parti non ricordino precisamente tutti gli elementi indicati precedentemente, soprattutto se la dichiarazione viene compilata a distanza di tempo. In particolare potrebbe capitare di avere memoria su alcuni elementi come la data dell’avvenuto pagamento o l’importo preciso.
In tal caso è possibile compilare la dichiarazione inserendo un contenuto più generico dove si indicano le generalità delle parti, la causa in questione, ad esempio il numero del contratto o ella fattura, la causale, vale a dire la motivazione per cui la somma in questione è stata versata ed infine il creditore rendere chiaro di non avere più nulla a pretendere dal debitore che con questo pagamento ha estinto il suo debito.
Anche in questo caso spetterà al debitore richiedere tale dichiarazione sostitutiva e conservarla poi secondo le tempistiche che abbiamo precedentemente illustrato.
Come Scrivere una Quietanza Liberatoria
Passiamo ora al lato più pratico della questione e vediamo come scrivere correttamente una quietanza di pagamento e quali soni gli elementi che devono necessariamente figurare all’interno della stessa affinché questa sia valida e produca i suoi effetti, o per essere più precisi, affinché valga come prova dell’avvenuto pagamento.
All’interno della quietanza di pagamento devono figurare le generalità del creditore e del debitore, l’importo pagato indicando se si tratta di un importo parziale o totale , la fonte del debito, la data del pagamento, la dichiarazione con cui il creditore libera il debitore da ulteriori obblighi in caso di importo totale, la firma del creditore ed infine la data in cui la quietanza viene sottoscritta.
Modello di Quietanza Liberatoria
Di seguito si trova un fac simile quietanza liberatoria che è possibile utilizzare come bozza. Il documento di esempio è in formato DOC, può di conseguenza essere aperto e compilato con Word, convertito in PDF o stampato.