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In questa guida spieghiamo come funziona la diffida per merce non consegnata e proponiamo un fac simile lettera di diffida per merce non consegnata Word e PDF da utilizzare come esempio.
Diffida per Merce non Consegnata
Quando si acquista un bene, indipendentemente dal fatto che si tratti di un macchinario, di un computer, di arredamento o di un semplice elettrodomestico. il venditore assume l’obbligo primario di consegnare la merce nel termine, nel luogo e con le modalità stabilite nel contratto oppure, in mancanza di una data espressa, entro un lasso di tempo ragionevole. Se ciò non avviene, il compratore può:
-Sollecitare informalmente (telefonata, e‑mail ordinaria) chiedendo spiegazioni;
-Mettere in mora il venditore, ossia intimargli di adempiere in un termine congruo minacciando il risarcimento danni;
-Diffidare ad adempiere ai sensi dell’art. 1454 c.c. e, scaduto il termine fissato, ottenere la risoluzione di diritto del contratto, oltre al risarcimento.
Questa terza via è la più incisiva perché, se il venditore non reagisce entro il termine, il contratto si scioglie automaticamente: non serve alcuna pronuncia del giudice per dichiararlo risolto. Di fatto la diffida ad adempiere è una sorta di “ultima chiamata” prima di rompere definitivamente il vincolo contrattuale.
Il Codice civile, all’art. 1454, stabilisce che la parte non inadempiente può “intimare per iscritto” all’altra di adempiere in un termine congruo, dichiarando che, se ciò non avviene, il contratto si intenderà senz’altro risoluto. Il periodo minimo concesso è di 15 giorni salvo
-Patto contrario tra le parti (può essere più lungo o – raramente – più breve, purché non vessatorio);
-Natura del contratto o usi che giustifichino un termine inferiore (es. merce deperibile che va consegnata in 24 h).
Decorso inutilmente il termine, la legge prevede l’effetto automatico: il contratto è risolto di diritto. L’acquirente potrà dunque:
-Pretendere la restituzione dell’eventuale caparra o del prezzo già corrisposto;
-Chiedere il risarcimento dei danni patiti (danno emergente e lucro cessante);
-Rivolgersi a un altro fornitore, senza temere rivalse del debitore originario.
Spesso si fa confusione: la messa in mora (art. 1219 c.c.) è un’intimazione a eseguire la prestazione, ma non scioglie il contratto; serve a far decorrere gli interessi di mora e a costituire il debitore inadempiente. La diffida ex art. 1454 invece è più “pesante”: combina l’avvertimento con la minaccia di risoluzione automatica.
Nella pratica, le due lettere possono fondersi: la diffida contiene già gli elementi della messa in mora (intimazione, termine, avvertimento) e li supera.
Una diffida efficace si articola in tre sezioni principali:
-Intestazione e oggetto
Dati del mittente (nome, domicilio, codice fiscale/partita IVA)
Dati del destinatario (società, indirizzo PEC o sede)
Oggetto sintetico: “Diffida ad adempiere ex art. 1454 c.c. – Ordine n. 12345 del 10/02/2025 – Merce non consegnata”
-Esposizione dei fatti e dei riferimenti contrattuali
Data e modalità dell’ordine o del contratto (numero d’ordine, preventivo accettato, eventuale RDO su marketplace)
Termine pattuito per la consegna e sua scadenza infruttuosa
Richiami formali (clausola contrattuale, art. 1476 c.c. sugli obblighi del venditore, eventuali precedenti solleciti)
Eventuale danno già patito (fermo produzione, penali verso terzi, perdita di commesse ecc.)
-Diffida vera e propria
Intimazione ad adempiere consegnando la merce entro e non oltre X giorni (mai meno di 15 gg salvo particolarità) o, in alternativa, restituire immediatamente il prezzo incassato.
Dichiarazione espressa che, “decorso inutilmente detto termine, il contratto si intenderà risolto di diritto ai sensi dell’art. 1454 c.c., con riserva di agire per il risarcimento dei danni”.
Invito a inviare eventuali comunicazioni a mezzo PEC o raccomandata A/R.
Luogo, data, firma autografa o firma digitale se PEC.
Per alleggerire il carico probatorio, è buona prassi allegare copia del contratto o dell’ordine, bollini di spedizione se esistenti, eventuali e‑mail di sollecito e screenshots del tracking fermo.
La diffida deve arrivare in forma scritta e datata al venditore, in modo incontestabile. Gli strumenti più sicuri sono:
-PEC (posta elettronica certificata): equiparata alla raccomandata, fornisce ricevute di accettazione e consegna con data certa.
-Raccomandata : alternativa valida se il venditore non ha PEC o se si preferisce un supporto cartaceo.
È sconsigliato l’invio con mail ordinaria o tramite messaggistica istantanea, perché non garantiscono la prova legale dell’avvenuta ricezione.
Seguendo questi passaggi, l’acquirente potrà far valere con efficacia i propri diritti, ridurre i tempi di reazione del venditore e, all’occorrenza, rivolgersi a un giudice con un dossier completo. La diffida ad adempiere, se usata correttamente, non è soltanto una minaccia formale: è un potente strumento di pressione che spesso induce la parte inadempiente a consegnare tempestivamente la merce o a concordare una soluzione transattiva, evitando alle parti costosi e lunghi contenziosi giudiziari.

Fac Simile Lettera di Diffida per Merce non Consegnata Word
Di seguito si trova un fac simile lettera di diffida per merce non consegnata che è possibile utilizzare come bozza. Il documento di esempio è in formato DOC, può di conseguenza essere aperto e compilato con Word, convertito in PDF o stampato.