Indice
In questa guida spieghiamo come scrivere una lettera di azione di regolamento confini e proponiamo un fac simile azione di regolamento confini Word da utilizzare come esempio.
Azione di Regolamento Confini
La proprietà, quale diritto assoluto, viene generalmente definita come signoria di diritto, contrapposta alla signoria di fatto che mira a qualificare, invece, il possesso. Il Codice Civile, all’articolo 832, definisce, a sua volta, il diritto di proprietà come il diritto di disporre e di godere delle cose in maniera piena ed esclusiva, entro i limiti fissati dall’ordinamento giuridico e posti a tutela dei principi da esso stabiliti. Storicamente, la proprietà ha rappresentato il perno della società civile all’interno della quale l’ordinamento statale ha dato risalto ai valori che più la rappresentano. Tra questi valori sociali rileva indubbiamente la proprietà. Il noto giurista francese Portalis era solito ripetere che se al sovrano appartiene l’impero, al cittadino appartiene la proprietà. Tutto ciò giustifica il carattere dell’assolutezza che connota la proprietà quale diritto da far valere nei confronti di tutti e contro tutti. Annoverato tra i diritti reali, il diritto di proprietà è uno di quelli costituzionalmente garantiti, ai sensi dell’articolo 42, allo scopo di assicurare la funzione sociale di questo istituto. La proprietà conosce limiti di spazio ma non limiti di tempo. La sua durata è assicurata dall’assolutezza e anche la sua tutela risponde al medesimo criterio, motivo per cui la stessa risulta imprescrittibile.
La distinzione tra proprietà e possesso
Il possesso, diversamente dalla proprietà, è qualificato come signoria di fatto, in virtù della relazione immediata stabilita tra l’individuo e la cosa. L’art. 1140 del Codice Civile definisce, infatti, il possesso come potere di fatto stabilito sulla cosa, capace di manifestarsi in un’attività corrispondente all’esercizio della proprietà o di altro diritto reale. Fondamentale è, infatti, l’impossessamento che si realizza mediante l’apprensione materiale unilaterale e si può manifestare tramite occupazione o spoglio. Differente dal possesso è la detenzione. Ciò che li diversifica consiste nell’animus, cioè nella consapevolezza e volontarietà di esercitare un’azione corrispondente alla proprietà come possessore, dunque con la volontà di escludere gli altri dall’apprensione materiale della cosa, diversamente dalla detenzione in cui il soggetto che ha la materiale disponibilità della cosa riconosce la proprietà in capo ad altri individui e si trova nella situazione di disponibilità per semplici ragioni di servizio o di ospitalità. Quest’ultima situazione qualifica la detenzione non qualificata, differenziandola da quella qualificata, così definita in ragione dell’interesse legittimo che il detentore possa vantare, come nel caso della locazione.
Le azioni a tutela del possesso
Il possesso si presume a favore di colui che materialmente esercita un potere di fatto sulla cosa. Il possesso si concretizza non soltanto nell’apprensione materiale della cosa ma anche nella volontà soggettiva di possederla. Tuttavia, l’analisi della effettiva volontà coincide, fondamentalmente, con quella del titolo o del comportamento esteriore. Per questo motivo, l’articolo 1141 del Codice Civile pone una presunzione di possesso in capo a chi manifesta la piena disponibilità del bene in considerazione. Il possesso implica, infatti, l’esercizio continuo ed effettivo del diritto corrispondente. Inoltre, il possesso, in quanto situazione di fatto, non è trasferibile. Allo stesso modo, il possesso si perde per rinuncia oppure per spoglio o abbandono, o ancora per consegna volontaria. La manifestazione del possesso può presumere un titolo, motivo per cui si distingue tra possesso titolato e possesso non titolato o illegittimo. Quest’ultimo può essere di buona fede o di mala fede e, a seconda della tipologia, la legge ricollega conseguenze che mirano a determinare certezza in ordine al possesso esercitato e maturato nel tempo. Ai sensi dell’articolo 1147 del Codice Civile, viene definito possessore di buona fede colui che possiede ignorando di ledere l’altrui diritto, sebbene suddetta ignoranza non debba dipende da errore inescusabile del soggetto. Un differente atteggiamento interiore, e dunque una diversa volontà soggettiva, devono essere dimostrate al fine di superare la presunzione stabilita dall’articolo 1147 del Codice Civile, secondo il quale si presume che il possesso sia di buona fede fino a prova contraria.
I modi di acquisto della proprietà
La proprietà può essere trasferita a titolo derivativo oppure acquistata a titolo originario. Nel primo caso si parla di successione a causa di morte oppure di nascita di accordi volti a creare rapporti sulla base di contratti consensuali ad effetti reali, come la compravendita, o di contratti reali che, per il loro perfezionamento, necessitano del trasferimento materiale della cosa, come avviene nel contratto di mutuo. Diversamente, la proprietà può acquistarsi per: occupazione, invenzione, accessione, specificazione, unione e commistione, usucapione. Nel caso di acquisto a titolo originario della proprietà, è sufficiente dare prova degli elementi di volta in volta richiesti dalla legge in base al modo di acquisto specifico che venga in rilievo. Diversamente, nel caso di trasferimento della proprietà è necessario dare prova del fatto che il dante causa, cioè il venditore inteso come parte contrattuale in un accordo volto alla compravendita del bene, fosse a sua volta legittimo proprietario prima di trasferire il bene all’avente causa, cioè al soggetto qualificato come acquirente nel medesimo contratto di compravendita. Per questo motivo occorre risalire a colui che abbia acquistato la proprietà secondo uno dei modi indicati in precedenza a pena di invalidità del contratto stesso per illegittimo trasferimento.
Le azioni a tutela della proprietà
Alla proprietà, in quanto diritto reale caratterizzato dall’assolutezza, viene riservata la massima tutela dall’ordinamento giuridico. Infatti, il legittimo proprietario può rivendicare il suo titolo sulla cosa in qualunque momento e senza limiti di tempo. L’azione di rivendica, in quanto azione principale volta a recuperare il bene uscito fuori dalla disponibilità del proprietario, è imprescrittibile, cioè non sottoposta ad alcun termine di natura temporale al fine del suo possibile esercizio. In un eventuale giudizio, la sentenza che accoglie la domanda consente di accertare il diritto di proprietà e di obbligare il convenuto che possedeva senza titolo alla restituzione del bene in oggetto. Tuttavia, l’azione di rivendica è differente rispetto all’azione di restituzione. Quest’ultima, infatti, ha natura personale, è soggetta a prescrizione ed è esperibile nei confronti del solo obbligato alla riconsegna in considerazione di un’obbligazione contrattuale. Diversamente, l’azione di rivendica è esperibile nei confronti di chiunque possegga la cosa, pertanto ha natura reale.
L’azione di regolamento di confini
Tra le azioni poste a tutela della proprietà rileva non solo l’azione di rivendica ma anche l’azione negatoria, che mira a far dichiarare l’inesistenza di diritti affermati sulla cosa stessa. Tale azione è, al pari di quella di rivendica, imprescrittibile, ma la prova è indubbiamente meno rigorosa rispetto a quest’ultima. Nell’azione di rivendica occorre, infatti, dimostrare di aver acquistato il bene a titolo originario oppure di aver ricevuto il bene trasferito da un proprietario legittimo che a sua volta abbia acquistato a titolo originario. Nell’azione negatoria occorre soltanto dimostrare che l’attore abbia il diritto di esercitare legittimamente il possesso sulla cosa. Un’altra azione posta a tutela della proprietà è quella per apposizione dei termini. Qualora manchino i termini, dunque degli elementi idonei a specificare i confini di proprietà, è possibile esperire l’azione per apposizione dei termini. Tale azione presuppone che l’estensione della proprietà in considerazione sia certa, pur mancando i segni di riconoscimento, come picchetti o filo spinato. Pertanto, questo tipo di azione ha natura personale. Diversamente, l’azione di regolamento di confini, in qualità di ulteriore azione posta a tutela della proprietà, presenta una natura reale ed è, pertanto, imprescrittibile. Si tratta di un’azione volta a determinare certezza proprio in ordine ai confini qualora vi sia incertezza.
Come e perché proporre l’azione di regolamento dei confini
L’azione di regolamento di confini, avendo natura reale è imprescrittibile e mira a creare certezza in ordine ai confini incerti e indeterminati, incertezza che è possibile riscontrare tra due o più appezzamenti di terreno o comunque nell’ambito di confini di vario genere. Con questo tipo di azione, dunque, non si contesta la proprietà altrui ma si cerca di adeguare una certezza già raggiunta nel diritto anche nel fatto. Tra le problematiche eventualmente scaturenti dall’esperimento di tale azione potrebbe rilevare l’usucapione di porzioni o parti di terreno abusivamente occupate. La ragione giuridica dell’usucapione risiede proprio nell’acquisto della proprietà per uso protratto nel tempo, laddove per uso si intenda il possesso, di buona o mala fede, volto parimenti ad escludere i terzi. L’azione di regolamento di confini, prima di essere proposta, deve essere precipuo oggetto di mediazione obbligatoria, poiché avente ad oggetto diritti reali e dunque la suddetta mediazione rappresenta una condizione di improcedibilità della relativa domanda. Infatti, se viene raggiunto un accordo tra le parti già in questa fase, il verbale redatto al termine del procedimento di mediazione costituisce titolo esecutivo idoneo al raggiungimento coattivo di quanto oggetto della predetta controversia. Al contrario, si procederà con l’azione giudiziale che mira ad ottenere una sentenza in grado di consentire una sicura distinzione tra i fondi anche sul terreno, una volta accertatone preventivamente il diritto. Si tratta, pertanto di un’azione che crea ordine e sicurezza in merito alla distinzione specifica tra fondi confinanti. L’accertamento passa per il deposito di opportune prove rappresentate dalla documentazione catastale oppure da altre prove precostituite, ma anche da prove costituende, come nel caso della testimonianza.
Modello Azione di Regolamento Confini
Di seguito si trova un fac simile azione di regolamento confini che è possibile utilizzare come bozza. Il documento di esempio è in formato DOC, può di conseguenza essere aperto e compilato con Word, convertito in PDF o stampato.