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In questa guida spieghiamo come scrivere una dichiarazione di corretta posa in opera e proponiamo un fac simile Word da utilizzare come esempio.
Dichiarazione di Corretta Posa in Opera
Porre in opera un determinato elemento edile, o ad esso affine e complementare, significa installare ed implementare elementi architettonici o funzionali al fine di compiere un lavoro a regola d’arte. La capacità di lavorare in maniera professionale è una caratteristica che non tutti posseggono. Per questo motivo la normativa in merito risulta particolarmente attenta alle problematiche che possono derivare da una cattiva gestione del lavoro commissionato. La possibilità, tuttavia, che il lavoro compiuto da un professionista in maniera esemplare possa essere rimaneggiato o alterato nella sua interezza da altri professionisti diventa un rischio che può compromettere la posizione del primo lavoratore. Sarebbe difficile, infatti, dimostrare successivamente che l’eventuale problematica insorta possa derivare in maniera esclusiva dal lavoro svolto solo in un secondo momento, dal professionista sopraggiunto per ultimo. Per questi motivi, nel tempo, si è avvertita sempre più l’esigenza di certificare in maniera serrata il lavoro svolto in un certo momento grazie alle dichiarazioni che è possibile rendere al termine della cosiddetta corretta posa in opera.
La responsabilità per la corretta installazione o propriamente posa in opera dei materiali e dei prodotti utilizzati nella realizzazione di un progetto architettonico, oppure di una semplice opera edile, rappresenta, infatti, il punto dolente di ogni professionista edile. Compiere un lavoro a regola d’arte costituisce la prima preoccupazione e, al contempo, la prima soddisfazione del professionista, ma la necessità di certificare quanto compiuto è un’esigenza complementare alla prima. Per poter ricevere un’idonea certificazione rispetto al lavoro svolto, è indispensabile rispettare non soltanto le giuste tecniche di installazione o costruzione ma anche inserirsi nei corretti parametri identificativi dei requisiti idonei all’ottenimento della suddetta certificazione. Il progettista, infatti, deve per primo verificare la natura e l’idoneità dei prodotti che verranno utilizzati nella realizzazione di un’opera. L’installazione di prodotti, a loro volta certificati nelle loro qualità e prestazioni, deve avvenire in maniera qualificata onde evitare ogni genere di responsabilità in merito.
Le conseguenze di natura penale e di natura civile in mancanza di opportuna dichiarazione
La necessità di presentare debita dichiarazione di corretta posa in opera è tanto più fondamentale nell’ambito degli appalti pubblici, laddove l’illecito professionale configurantesi possa comportare anche l’esclusione dalla gara di appalto pubblica ovvero attribuire al professionista la responsabilità derivante da eventuali fatti illeciti. Questi ultimi, infatti, possono verificarsi anche a distanza di anni. La norma di cui all’art. 1667 c.c. stabilisce, invero, che l’appaltatore è tenuto alla garanzia per le difformità e i vizi dell’opera, anche se quest’ultima non è dovuta laddove il committente abbia accettato l’opera stessa con le eventuali difformità e vizi presenti. L’appaltatore è ritenuto responsabile dei difetti dell’opera anche per dieci anni qualora la costruzione riguardi edifici o comunque beni immobili che, per loro intrinseca natura, siano destinati ad una lunga durata, secondo quanto stabilito dall’art. 1669 c.c.
Nella dichiarazione di corretta posa in opera, dunque, il professionista dichiara innanzitutto di essere a conoscenza delle conseguente civili e penali derivanti da suddetta dichiarazione e, successivamente, espone quanto necessario in merito all’opera svoltasi e siglando il testo così compilato.
La normativa nazionale ed europea in merito alla certificazione sulla corretta posa in opera
Le prime certificazioni che vengono in rilievo in considerazione della responsabilità dei materiali da utilizzare sono quelle che rispettano la normativa europea. Si parla, infatti, di Marcatura CE per indicare la rispondenza di un certo prodotto a normative armonizzate e a valutazioni tecniche di livello. Nel caso in cui un prodotto non rientri nel campo di una norma armonizzata già esistente oppure qualora esso non risponsa a parametri di valutazione standardizzati, può essere rilasciata un’ETA, cioè una valutazione tecnica europea, rilasciata da un organismo apposito il quale valuta e verifica con costanza la prestazione funzionale e strutturale del prodotto in questione. Si tratta di organismi di certificazione di prodotto e di laboratori di prova che sottopongono i prodotti da esaminare a rigorosi test. Al termine della valutazione, tale organismo rilascia debito certificato di conformità della prestazione o del controllo della produzione in fabbrica. A sua volta, la fabbrica rilascia una dichiarazione di prestazione che contiene tutte le informazioni relative al prodotto, ai materiali da cui è costituito, in conformità con la normativa vigente. Secondo queste disposizioni, al termine della valutazione, viene rilasciato un certificato di valutazione tecnica secondo cui viene prospettato un giudizio in merito al sistema di costruzione o ai fini dell’uso strutturale.
Le tipologie di dichiarazione
Nell’ambito delle dichiarazioni, si riscontrano varie tipologie volte, in particolare, a certificare un determinato materiale rispetto alle caratteristiche intrinseche ed in riferimento all’ente che ne tutela gli eventuali e successivi riscontri. Ad esempio, è possibile dichiarare la conformità dei materiali ignifughi con riferimento alla resistenza al fuoco. Si tratta di prodotti ricoperti, in genere da vernici, con riferimento alle quali il parametro dell’infiammabilità è determinante per l’approvazione di una successiva certificazione di installazione relativa a quel prodotto. A tal fine, seguirà una dichiarazione di corretta posa in opera del prodotto antincendio, dichiarazione che deve essere redatta, nonché firmata dalla ditta installatrice. In allegato deve essere presentato anche l’elaborato grafico, comprensivo di timbro e sottoscrizione, che abbia la funzione di individuare il prodotto posato nella dovuta maniera. Oltre a questa tipologia di dichiarazione, si rendono necessari ulteriori documenti in grado di provare la validità e la correttezza delle informazioni riportate. Per questo vengono redatti ed allegati certificati di prova inerenti la fase di sperimentazione del prodotto in questione prima che venga immesso nel mercato o comunque utilizzato ed installato. Anche i rapporti di prova rispondono a questo fine peculiare, cioè quello di classificare i suddetti prodotti testati al fine di inserirli tra quelli validati e conformi alle normative tecniche di riferimento. Si tratta di tabelle che descrivono sinteticamente il tipo di prodotto, con tanto di codici di omologazione, con numero del certificato del rapporto di prova o di classificazione, connesso con la marcatura CE. Tali certificazioni derivano da prelievi a campione sulla produzione, tali per cui è possibile sperimentare e testare i prodotti stessi. Ogni materiale atto all’ installazione o alla costruzione presenta specifiche caratteristiche per cui sono stati definiti opportuni parametri per il controllo della qualità o della validità del prodotto dallo stesso composto.
La dichiarazione di corretta posa in opera
Previa enunciazione della formula di rito che prevede la conoscenza delle conseguenze penali ed amministrative, ai sensi e per gli effetti degli artt. 75 e 76 del D.P.R. 445/2000, in caso di dichiarazioni mendaci, la dichiarazione di corretta posa in opera consta di diverse parti. La prima parte contempla le indicazioni riferibili all’installatore dei materiali in considerazione: nome, cognome, residenza, qualità professionale, sede dell’impresa, descrizione del lavoro o dei lavori, elementi identificanti l’edificio all’interno del quale i lavori sono stati eseguiti. Una seconda parte è, invece, costituita dalla descrizione in forma di elenco dei prodotti utilizzati o installati per i quali viene dichiarata la corretta posa in opera. Rispetto a tali prodotti la documentazione fornita deve essere completa di: omologazione del prototipo, dichiarazione di conformità rilasciata dal produttore ovvero dal fornitore attestante che il prodotto finale sia conforme al prototipo sottoposto a test e omologato di conseguenza. Per materiali particolari che prevedano coperture in vernice, sono richiesti: fascicolo tecnico di marcatura CE, certificati di prova e omologazioni, nonché la voce di reazione al fuoco per prodotti vernicianti ignifughi su materiali legnosi. Una terza parte riguarda la dichiarazione riferita alla collocazione del materiale descritto, mentre l’ultima parte riguarda la sottoscrizione finale da parte del titolare dell’attività considerata che, richiamando tutta la documentazione preposta, accetta quanto dichiarato dal soggetto installatore professionista che, di conseguenza, viene così esonerato dall’onere di provare quanto installato come effetto dell’accettazione della dichiarazione ad opera di entrambe le parti.
Modello Dichiarazione di Corretta Posa in Opera
Di seguito si trova un fac simile dichiarazione di corretta posa in opera che è possibile utilizzare come bozza. Il documento di esempio è in formato DOC, può di conseguenza essere aperto e compilato con Word, convertito in PDF o stampato.