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In questa guida spieghiamo come funziona il verbale di collaudo impianto elettrico e proponiamo un fac simile verbale di collaudo impianto elettrico Word e PDF da utilizzare come esempio.
Verbale di Collaudo Impianto Elettrico
Il collaudo degli impianti elettrici rappresenta un momento fondamentale nel processo di realizzazione e messa in esercizio di un sistema destinato a fornire energia in sicurezza e a garantire le prestazioni richieste dalle esigenze operative. È un passaggio che implica una serie di verifiche tecniche e funzionali, il cui fine ultimo è accertare la conformità dell’impianto alle normative vigenti, la corrispondenza con i requisiti di progetto e la totale sicurezza per gli utilizzatori. Questa fase di controllo, che si svolge prima della consegna e dell’entrata in servizio definitiva, permette di certificare che l’impianto risponda a tutti i criteri di sicurezza elettrica, efficienza e affidabilità, ponendo le basi per un esercizio senza rischi e in linea con i vincoli di legge.
Dal punto di vista concettuale, è opportuno fare chiarezza su cosa si intenda per collaudo elettrico e in cosa differisca dalle verifiche che vengono effettuate sull’impianto, poiché tali attività appaiono a volte assimilabili, ma rivestono invece ruoli distinti. Il collaudo è l’insieme di operazioni mirate a confermare il corretto funzionamento complessivo del sistema, in modo da accertare che rispetti le specifiche di progetto e le normative di riferimento. Le verifiche, invece, si possono svolgere in fasi diverse e con scopi ben precisi. Riguardano il controllo e la misurazione di precisi requisiti, come la resistenza di isolamento o la continuità dei conduttori di protezione, e possono avvenire con cadenza sia iniziale sia periodica. Durante la fase che precede la consegna di un impianto, di solito si svolgono sia le verifiche sia il collaudo, ma quest’ultimo assume un valore formale, poiché culmina nella consegna di un certificato che attesta l’adeguata rispondenza di tutto il sistema ai vincoli di progetto e alle prescrizioni di legge.
È impossibile separare la fase di collaudo dalla progettazione dell’impianto elettrico. Nel momento in cui si inizia a pianificare l’impianto, definendo i circuiti, i dispositivi di protezione, la tipologia di distribuzione (ad esempio TT o TN-S, monofase 230 V o trifase 400 V) e i parametri chiave che devono garantire la sicurezza e la funzionalità, si pongono anche le basi per la futura attività di verifica e collaudo. In questo contesto, l’utilizzo di un software progettazione impianti elettrici risulta essenziale, in quanto consente di pianificare e verificare gli impianti in bassa tensione secondo norme come la CEI 64-8 e la CEI 11-25. L’integrazione di un ambiente software dedicato facilita il controllo di tutte le fasi di sviluppo del progetto, mantenendo traccia delle soluzioni adottate, delle dimensioni dei cavi, dei carichi previsti e delle protezioni selezionate. In questo modo, nel momento in cui si giunge al collaudo, si dispone di una base progettuale solida e strutturata, già aderente alle normative tecniche di riferimento, il che riduce il rischio di inconvenienti e anomalie durante le prove di conformità.
Il collaudo consente di rilasciare un certificato che rappresenta il documento ufficiale attestante l’esito positivo dei controlli. Il certificato di collaudo dell’impianto elettrico comprende una serie di informazioni indispensabili, come i dati generali del committente e dell’impianto, gli estremi dell’impresa installatrice, il riferimento alle normative tecniche vigenti (esempio classico è la CEI 64-8 per gli impianti in bassa tensione e la CEI EN 61557 per talune verifiche) e la descrizione delle prove eseguite in relazione ai requisiti progettuali. Nel certificato devono comparire i risultati delle prove, come la misura della resistenza di isolamento, la verifica della continuità del conduttore di protezione e il buon funzionamento degli interruttori differenziali, oltre a una specifica dichiarazione di conformità al progetto. Il collaudatore, che sia un tecnico abilitato o un organismo accreditato, appone la propria firma a conferma della regolarità delle verifiche effettuate, rendendo ufficiale l’atto che consente la messa in esercizio in sicurezza.
Uno degli aspetti fondamentali del collaudo di un impianto elettrico è l’insieme di obiettivi che esso si prefigge di raggiungere. Anzitutto, deve assicurare che l’impianto non costituisca un pericolo per le persone che lo utilizzeranno e, più in generale, per tutte le strutture e gli ambienti circostanti. A tal proposito, vengono accertati i sistemi di protezione contro i contatti diretti e indiretti, la qualità della messa a terra e l’idoneità delle misure di protezione contro gli incendi e i guasti a terra. In secondo luogo, occorre verificare che l’impianto sia veramente funzionale e che le protezioni possano intervenire in modo corretto in caso di sovraccarico o corto circuito. Un ulteriore obiettivo, di rilevanza non secondaria, è la conformità dell’opera realizzata rispetto al progetto e al capitolato, sia sotto il profilo costruttivo sia sotto quello della sicurezza. Infine, si deve provare in modo documentato che l’insieme delle operazioni svolte rispetta la normativa nazionale e le norme CEI di settore.
Il collaudo elettrico si rende necessario in diverse situazioni. La prima è la messa in servizio di un nuovo impianto, quindi quando l’installazione è completata per la prima volta e si deve valutare la sua conformità, come stabilito dal D.M. 37/08 in Italia. L’esito positivo di questo collaudo garantisce che ogni parte dell’impianto sia stata predisposta secondo le norme tecniche di riferimento e che possano iniziare le operazioni in totale sicurezza. Altre circostanze in cui è indispensabile ricorrere al collaudo si presentano in presenza di modifiche o ampliamenti consistenti, come l’aggiunta di nuovi quadri elettrici o la sostituzione di componenti fondamentali, soprattutto se tali interventi mutano i parametri originali. Il collaudo risulta pure cruciale dopo interventi di manutenzione straordinaria, dato che eventuali guasti riparati devono essere verificati per confermare il ripristino di condizioni di sicurezza e funzionalità.
L’obbligo di eseguire il collaudo è disciplinato proprio dal D.M. 37/08, il quale, all’articolo 11 comma 1, descrive le modalità che l’impresa installatrice deve rispettare nel caso di impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione e utilizzazione di energia elettrica, oltre che di protezioni contro le scariche atmosferiche e impianti per automazioni di porte e cancelli. Il decreto richiede il deposito, entro trenta giorni dalla conclusione dei lavori, della dichiarazione di conformità e del progetto, o in alternativa del certificato di collaudo, presso lo sportello unico per l’edilizia del comune ove ha sede l’impianto. Sono esclusi da tali obblighi gli apparecchi domestici e le forniture provvisorie di energia, come possono esserlo i cantieri. In ogni caso, resta sempre la necessità di rilasciare la dichiarazione di conformità che riporta i riferimenti normativi pertinenti e i dati dell’installazione. Per semplificare la redazione di documenti così importanti e ridurre il rischio di errori, si rivela strategico avvalersi di un software per la dichiarazione della conformità impianti, capace di generare automaticamente la documentazione richiesta dal D.M. 37/08. L’automatizzazione del processo documentale aiuta a garantire che nessuna sezione venga tralasciata e che tutti i dati siano coerenti con le normative.
Nel dettaglio, il collaudo di un impianto elettrico si articola in passaggi successivi che, pur non elencati formalmente come una lista, si possono inquadrare all’interno di una logica ben definita. Prima di tutto, si effettua un controllo a livello visivo, per individuare eventuali difetti macroscopici nella posa dei cavi, nelle connessioni o nell’installazione delle protezioni. Si verificano la corretta scelta delle sezioni dei cavi, l’assenza di tensioni meccaniche che possano danneggiare l’isolante e la regolare installazione delle canaline o guaine protettive. Nel corso di questa verifica preliminare ci si assicura che gli involucri metallici e le parti esposte siano dotati di un collegamento a terra, che i quadri siano ordinati e che i dispositivi di manovra risultino facilmente identificabil.
Dopo questo primo riscontro, si passa alle prove strumentali, che costituiscono la spina dorsale del collaudo tecnico. Una delle operazioni di base è la misura della resistenza di isolamento, eseguita mediante uno strumento chiamato megger (o ohmmetro), per confermare che il valore non scenda al di sotto della soglia minima prevista dalle norme CEI 64-8, spesso pari a 1 MΩ per i circuiti in bassa tensione. Un isolamento insufficiente potrebbe condurre a dispersioni di corrente o cortocircuiti, ponendo seri rischi per la sicurezza. Successivamente, si verifica la continuità del conduttore di protezione, fondamentale per evitare che parti metalliche possano rimanere in tensione in caso di guasto. In parallelo, si controlla l’impedenza dell’anello di guasto per assicurare che gli interruttori magnetotermici o i fusibili intervengano entro i limiti di tempo previsti, scongiurando che i carichi rimangano in condizioni pericolose. È d’obbligo anche testare gli interruttori differenziali (talvolta noti come salvavita), misurandone il tempo di scatto e la corrente di intervento, al fine di verificare che scattino in modo adeguato in presenza di correnti di dispersione verso terra. Un altro aspetto decisivo è il controllo della caduta di tensione lungo i cavi, affinché rientri nelle soglie previste, generalmente non superiori al 4% per le applicazioni domestiche e al 5% per quelle industriali, secondo i dettami della CEI 64-8.
Al termine delle prove strumentali, si passa a quella che viene definita una verifica funzionale, consistente nell’osservare il comportamento operativo dei vari componenti in condizioni reali di alimentazione. È un momento in cui si mettono in tensione i circuiti, si azionano gli interruttori, si analizza la risposta degli apparecchi di protezione e si controlla che i dispositivi di illuminazione di emergenza, se previsti, entrino correttamente in funzione in mancanza di corrente. Nel caso di impianti dotati di sistemi di automazione o telecontrollo, si verifica che i comandi e gli eventuali sensori operino senza irregolarità, validando la corretta gestione dell’impianto. Solo dopo aver concluso tutte queste verifiche, si produce il verbale di collaudo e, in caso di esito positivo, si rilascia il certificato che conclude ufficialmente il processo.
A fronte dell’importanza e della complessità delle prove, e considerando i rischi connessi a un impianto elettrico mal progettato o mal installato, è opportuno affidare il collaudo a tecnici esperti e opportunamente formati, o a un organismo terzo accreditato in grado di garantire competenza e imparzialità. L’attività di collaudo, infatti, non è solo un adempimento formale, ma riveste un’importanza decisiva per la sicurezza di persone e cose, nonché per la salvaguardia degli edifici e degli impianti stessi. Inoltre, la documentazione rilasciata in occasione del collaudo diventa una garanzia di fronte a eventuali controversie o controlli successivi. In ogni momento successivo alla fase di avvio dell’impianto, se sorgono dubbi o si verificano guasti, la presenza di un certificato di collaudo e di una dichiarazione di conformità rappresenta un punto di riferimento chiave per stabilire la regolarità dell’installazione e la responsabilità di eventuali difetti.
In sintesi, il collaudo degli impianti elettrici si colloca al termine di un percorso che inizia con la progettazione, passa attraverso la realizzazione vera e propria e culmina nelle verifiche e prove tecniche. Questa fase è essenziale perché mette il sigillo finale su quanto è stato progettato e installato, garantendo che tutte le specifiche di sicurezza e le prestazioni attese siano effettivamente rispettate. È altresì un passaggio imprescindibile per essere in regola con i requisiti legislativi, in particolar modo quelli fissati dal D.M. 37/08, e con le norme CEI applicabili (principalmente la CEI 64-8 per gli impianti in bassa tensione, la CEI 11-25 per aspetti relativi alla connessione alle reti di distribuzione, la CEI EN 61557 per le apparecchiature di misura e controllo). L’importanza di affidarsi a soluzioni software moderne, sia per la progettazione sia per la stesura della dichiarazione di conformità, non va sottovalutata, poiché semplifica le operazioni di calcolo e di verifica, permettendo di gestire un’unica base dati e di mantenere un controllo accurato su ogni aspetto progettuale.
Il collaudo conferma in modo formale la correttezza del lavoro svolto e, una volta accertata la rispondenza a tutte le disposizioni di legge e normative tecniche, consente di rilasciare il certificato di conformità e di consegnare l’impianto al suo legittimo utilizzatore. Il corretto svolgimento di tutte queste attività previene incidenti e garantisce che ogni persona, dal semplice utente al tecnico addetto alla manutenzione, possa usufruire di un sistema elettrico affidabile e privo di pericoli nascosti. Quando il collaudo è terminato con successo, l’impianto può essere considerato sicuro e funzionale, in grado di rispondere a ogni esigenza d’uso per cui è stato progettato. Con la certificazione rilasciata, si attesta in modo inequivocabile che l’impianto stesso è pronto per operare nel pieno rispetto delle norme vigenti e dei più elevati standard di qualità e sicurezza.

Fac Simile Verbale di Collaudo Impianto Elettrico Word
Di seguito si trova un fac simile verbale di collaudo impianto elettrico Word che è possibile utilizzare come bozza. Il documento di esempio è in formato DOC, può di conseguenza essere aperto e compilato con Word, convertito in PDF o stampato.
Modello Verbale di Collaudo Impianto Elettrico PDF Editabile
Il fac simile verbale di collaudo impianto elettrico PDF editabile può essere scaricato e compilato con i dati mancanti.