Indice
In questa guida spieghiamo come compilare una relazione tecnica illustrativa e proponiamo un fac simile relazione tecnica illustrativa da utilizzare come esempio.
Come Compilare Relazione Tecnica Illustrativa
Nel corso degli studi e della carriera lavorativa capita spesso di dover presentare una relazione tecnica illustrativa. In cosa consiste esattamente questo elaborato e come si porta a termine in maniera corretta?
Prima di fornire una risposta compiuta a queste domande è bene sapere che ogni relazione tecnica illustrativa è strettamente legata a un progetto, ovvero a una serie di attività che hanno come scopo la produzione e la scoperta di nuove conoscenze.
Si tratta quindi di una documentazione delicata e complessa che comporta la definizione degli obiettivi da perseguire entro determinate tempistiche. Vediamo, qui di seguito, i dettagli sulla relazione tecnica illustrativa.
Studenti e professionisti sono tante volte chiamati a presentare la relazione tecnica illustrativa su un progetto. Per comprendere a fondo cosa prevede la relazione è importante avere chiara la differenza fra progetto preliminare e definitivo.
La normativa attualmente vigente in Italia definisce progetti preliminari gli elaborati che rientrano nel primo livello di definizione e stesura di un progetto. L’articolo 19 del DPR 554/99 prescrive che i progetti preliminari servono a descrivere le caratteristiche più significative degli elaborati dei seguenti livelli di progettazione.
Com’è facile intuire ogni progetto preliminare è composto da vari documenti, il primo dei quali è proprio la relazione illustrativa. Sono inoltre necessari lo studio di prefattibilità ambientale, le indagini preliminari, gli schemi grafici e la planimetria generale, le indicazioni sui piani di sicurezza e il conteggio sommario della spesa.
Quando invece si parla di progetto definitivo ci si riferisce a una seconda fase dello studio, specialmente per ciò che riguarda i progetti di architettura e di ingegneria civile.
Come previsto dall’articolo 24 del DPR 201/2010, il progetto definitivo si basa su quello preliminare approvato e racchiude tutti gli elementi necessari per ottenere i titoli abilitativi, come l’accertamento della conformità urbanistica o altro equivalente.
Alla luce di quanto chiarito si può adesso spiegare in maniera approfondita in cosa consiste una relazione tecnica illustrativa, parte integrante dei progetti preliminari.
Stilare un progetto preliminare vuol dire prima di tutto occuparsi della relazione tecnica illustrativa, un documento fondamentale che contiene varie informazioni fra cui la descrizione dell’evento.
La relazione tecnica illustrativa racchiude inoltre l’elencazione delle problematiche che riguardano il contesto interessato dell’intervento, con le eventuali soluzioni. Non mancano poi i dati sulla fattibilità dell’intervento con i possibili vincoli storici, culturali, artistici, archeologici e paesaggistici riscontrati.
La relazione tecnica illustrativa prevede una sezione dedicata alle indagini geologiche, idrologiche, idrauliche, geotecniche e sismiche effettuate, nonché l’accertamento della disponibilità delle aree da utilizzare con il calcolo degli oneri di acquisizione.
Altri punti salienti delle relazioni tecniche illustrative sono i riferimenti per poter portare a termine il progetto definitivo, il cronoprogramma con tutti gli step progettuali fino al collaudo e la spiegazione su come verranno sfruttati i servizi preesistenti.
Altrettanto importanti sono le indicazioni sulle circostanze che non risultano dai disegni ma che comunque influenzano il progetto. La parte finale, invece, oltre a riportare gli aspetti funzionali di cui si compone il progetto, elenca le spese e le diverse fonti di finanziamento.
Tutti questi elementi possono riguardare qualsiasi genere di relazione tecnica illustrativa, ovverosia quelle relative alle ristrutturazioni, a un progetto architettonico, alla costruzione di un’abitazione civile, a grandi opere e molto altro ancora.
Ogni punto della relazione tecnica illustrativa non potrà essere lasciato al caso, ma comporta una certa chiarezza espositiva e la correttezza dei dati che vengono indicati. Per questo il documento richiede massima attenzione e un certo impegno. A monte sarà pertanto necessario compiere uno studio approfondito, perché diversamente sarà alto il rischio di compromettere la validità del successivo progetto definitivo.
Grazie alla relazione tecnica illustrativa sarà possibile spiegare in modo minuzioso ed esaustivo come portare a termine una certa procedura. La relazione pertanto potrà fare riferimento agli studi e ai requisiti tecnici che riguardano un determinato intervento.
Quando per esempio lo studente o il professionista dovrà scrivere la relazione tecnica di un progetto architettonico deve illustrare le peculiarità funzionali dell’opera, le criticità e le relative soluzioni da adottare.
Nel caso di una relazione tecnica illustrativa in materia di impianti, giusto per fare un altro esempio, bisogna descrivere il complessivo funzionamento dell’impiantistica, nonché la relazione fra questa e le altre opere civili.
Altra relazione tecnica specialistica potrebbe essere di natura archeologica, geotecnica, idraulica, geologica e così via. La struttura delle relazioni tecniche è sostanzialmente standard perché è formata da quattro parti principali, la prima delle quali si riferisce al titolo dell’argomento che viene trattato.
A seguire sarà presente un’introduzione che illustra in modo generale il tema, le eventuali motivazioni alla base di tale scelta, le finalità del lavoro, le fasi, i tempi e le persone coinvolte con il relativo ruolo.
La terza sezione descrive in modo estremamente chiaro tutti i calcoli che vengono effettuati con le eventuali formule, le tabelle di calcolo e i grafici.
Alla fine verrà riportata una conclusione sintetica e concisa che mette in luce possibili futuri sviluppi, progressi e migliorie, oltre che i benefici che si vogliono perseguire mediante la realizzazione del progetto definitivo.
Lo schema appena descritto contraddistingue tutte le relazioni tecniche illustrative, anche quelle che vengono presentate ai Comuni in ambito edilizio, all’interno delle quali gli elementi descrittivi idonei a permettere la comprensione del progetto, nel pieno rispetto della normativa vigente. In queste relazioni sono inoltre presenti i conteggi sulle superfici lorde da usare e gli indici urbanistici.
Restando in tema di relazioni tecniche illustrative che abbracciano il settore edilizio gli elementi che occorre inserire sono vari e si comincia dalla descrizione approfondita del sito di insediamento. Più nel dettaglio occorre spiegare quali sono i caratteri ambientali del sito, gli spazi pubblici, l’area urbana e i caratteri dell’edificio.
Sarà poi indispensabile trattare la tipologia dell’intervento, ovvero la modalità di attuazione dei lavori, facendo riferimento all’eventuale strumento urbanistico esecutivo.
Ulteriore sezione importante è quella relativa a vincoli, requisiti e condizioni di intervento, cioè tutto ciò che si riferisce ai caratteri del paesaggio, all’insediamento dell’opera nel contesto territoriale, ai vincoli di accessibilità e così via. La relazione tecnica dovrà elencare gli obiettivi formali, gli spazi pubblici e privati, nonché le caratteristiche esterne e tecnologiche dell’opera.
Gli estremi delle precedenti pratiche edilizie riguardanti l’edificio e consultate per la stesura del progetto, il conteggio dei volumi e delle superfici per l’area di intervento, l’indice di permeabilità, il numero dei piani, le aree verdi, i parchetti, il balconi, le terrazze e la densità arbustiva sono altre informazioni che completano la relazione tecnica illustrativa.
Le relazioni tecniche illustrative sono quindi indispensabili per poter spiegare compiutamente il lavoro che viene svolto da una o più persone, quindi allo scopo di conoscere le metodologie applicate, le criticità riscontrate con le possibili soluzioni e le conclusioni alle quali si giunge.
La comunicazione diventa pertanto fondamentale, visto che qualsiasi lavoro può essere affascinante, ma non avrà alcun valore quando manca il supporto della documentazione chiara e concisa, attraverso la quale si possono proseguire i lavori anche a distanza di tempo.
Ecco, quindi, che il relatore, sia esso uno studente o un professionista, deve sempre mettersi nei panni del lettore, cercando di adottare uno stile espositivo non confusionario e di riportare riferimenti corretti.
La struttura delle relazioni tecniche illustrative è sempre schematica, proprio per agevolare la lettura, per cui seguirà una certa impaginazione, con numero di pagine, sommario, indice, introduzione e conclusione.
Il corpo della relazione, invece, dovrà contenere una descrizione completa del lavoro eseguito con tutti i dettagli salienti, evitando informazioni che finiscono solo per approfondire la lettura. Potranno quindi tornare utili grafici e porzioni di tabelle per illustrare al meglio come sono stati ottenuti determinati risultati.
Per quanto riguarda il linguaggio da adottare è sempre meglio prediligere quello formale e tecnico, cercando comunque di evitare lunghi giri di parole che potrebbero disorientare il lettore e rendere troppo complicata la comprensione del testo. In genere è sempre buona regola far seguire le affermazioni dai riferimenti bibliografici, salvo che si tratti di opinioni e considerazioni dello stesso autore.
Ogni capitolo è poi da intendersi come una mini relazione, per cui potrà anche prevedere una descrizione della logica del lavoro svolto nella sezione stessa. Stesso vale per gli appendici e gli allegati, i quali si dovranno poter leggere come documenti a sé stanti, dunque svincolati dal testo.
Bisogna poi ricordare che in alcune relazioni tecniche è presenta il glossario con la definizione dei termini adottati, le sigle e le abbreviazioni, nonché la lista dei simboli matematici con il relativo significato.
Non tutti sanno che esistono degli specifici studi universitari per specializzarsi nella stesura delle relazioni tecniche illustrative. A tal proposito è bene far presente che la facoltà maggiormente indicata è quella di ingegneria. Gli indirizzi più interessanti sono ingegneria civile, ingegneria agroindustriale, elettronica industriale, meccanica industriale, magistrale in ingegneria elettronica e biomedica industriale
Ci sono poi dei corsi di laurea che aprono le porte per poter accedere ad alcuni master abbastanza spendibili nell’odierno mercato del lavoro, come ad esempio controlli e manutenzioni dei processi industriali e sistemi di gestioni aziendali e di impresa oppure. Il primo, più nel dettaglio, tratta le tematiche che ruotano attorno all’Ufficio Tecnico e Progettazione, nonché all’installazione e avvio degli impianti. Siamo quindi di fronte agli indirizzi più pertinenti per coloro che volessero specializzarsi nella stesura delle relazioni tecniche illustrative.
In ogni caso ciò che conta in definitiva è l’efficacia comunicativa della relazione, perché bisogna sempre assicurare la chiarezza espositiva e la correttezza delle informazioni. L’autore della relazione non dovrà solo adottare un linguaggio comprensibile, ma sarà chiamato a rendere il documento schematico, cioè suddiviso in sezioni organizzate in maniera logica.
Diversamente anche il progetto più interessante e promettente rischia di non ottenere il successo sperato. Per questo pure l’introduzione e la conclusione non dovranno mai essere troppo frettolose, ma scritte in modo tale da riassumente compiutamente lo scopo complessivo dell’indagine, così da permettere al lettore di comprendere facilmente le possibili soluzioni proposte.
Fac Simile Relazione Tecnica Illustrativa
Di seguito si trova un fac simile relazione tecnica illustrativa.