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In questa guida spieghiamo come disdire un contratto di vigilanza privata e proponiamo un fac simile disdetta contratto vigilanza privata Word e PDF da utilizzare come esempio.
Disdetta Contratto di Vigilanza Privata
Nel momento in cui si decide di recedere da un contratto di vigilanza privata, è importante comprendere quali sono gli elementi centrali da tenere in considerazione. Gli istituti che si occupano di questi servizi sono realtà abilitate dalla Prefettura e possono fornire una varietà molto ampia di prestazioni, che spaziano dal piantonamento fisso con guardia armata al pattugliamento, dal portierato alla gestione di cassette di sicurezza in caveau, fino alla custodia chiavi, al trasporto valori, all’installazione di sistemi di allarme e videosorveglianza, compresa la relativa progettazione e assistenza. Possono rivolgersi a tali istituti sia i privati, per esempio nel caso in cui vogliano proteggere un’abitazione o un locale, che le grandi realtà aziendali, commerciali, bancarie o pubbliche, con necessità di sicurezza più complesse.
Quando si sottoscrive un contratto con un istituto di vigilanza, di solito si prevede una clausola sulla durata dell’accordo e un eventuale rinnovo tacito. In genere il contratto viene concepito come un accordo di durata pluriennale che, alla scadenza, si rinnova automaticamente in mancanza di disdetta. Per capire esattamente in quali termini e con quali vincoli si possa interrompere il rapporto, diventa essenziale esaminare la copia del contratto, chi non ne è più in possesso può chiederne un duplicato o presentarsi presso la società per raccogliere tutte le informazioni necessarie. Uno degli aspetti a cui prestare attenzione riguarda la disciplina del recesso, se ci si trova in prossimità della scadenza contrattuale occorre verificare se sia prevista la necessità di un preavviso e in che misura si applicherà un’eventuale penale in caso di interruzione anticipata del servizio. In alcuni contratti, per esempio, la clausola stabilisce che se la disdetta non è comunicata con il dovuto anticipo, il rapporto si rinnova per un ulteriore periodo di tempo; in altri casi possono sussistere penalità economiche se il recesso avviene prima della scadenza concordata.
Può capitare che il cliente decida di non usufruire più dei servizi di vigilanza perché ha venduto l’immobile o ha chiuso l’attività commerciale, oppure ha scelto soluzioni differenti e ritiene superfluo l’intervento di un istituto di sicurezza. In questi casi è sempre bene rispettare i termini e le modalità pattuite all’origine, tenendo presente che la disdetta deve essere inoltrata in forma scritta attraverso un metodo che dia prova sia dell’avvenuto invio sia della ricezione da parte dell’istituto. Qualora il contratto non contenga previsioni specifiche, si consiglia di inviare una raccomandata o di utilizzare la Posta Elettronica Certificata, PEC. È fondamentale anche accertarsi di utilizzare l’indirizzo corretto per la comunicazione di recesso, perché talvolta il contratto indica uno specifico recapito, differente da quello della sede legale o amministrativa. Se non si seguono correttamente le istruzioni contrattuali, si rischia di incorrere in problematiche legate alla validità della disdetta e, di conseguenza, all’effettiva conclusione del rapporto.
Esiste poi la possibilità di recedere per giusta causa, ossia quando l’istituto, in maniera grave, non adempie ai propri obblighi. In un servizio di vigilanza privata, la giusta causa può per esempio consistere in un furto che si verifica a seguito di malfunzionamenti del sistema d’allarme o della videosorveglianza, oppure nell’omessa presenza della guardia giurata in orari previsti e contrattualmente garantiti. In situazioni del genere, il cliente, se in grado di dimostrare il grave inadempimento, ha facoltà di recedere dal contratto senza attendere la scadenza e di richiedere un eventuale risarcimento danni qualora il disservizio abbia prodotto conseguenze negative, come la sottrazione di beni o danni a persone o cose. In questo contesto, è particolarmente importante raccogliere prove e documentazioni che attestino il mancato rispetto degli obblighi assunti dall’istituto di vigilanza, perché queste informazioni risulteranno determinanti nella richiesta di risarcimento.
Per concludere correttamente la procedura di disdetta, è dunque necessario inviare la comunicazione di recesso in modo che l’istituto ne sia a conoscenza e ne prenda atto, rispettare le tempistiche di preavviso che siano eventualmente previste, valutare con attenzione l’esistenza di penali o di vincoli di tacito rinnovo, e verificare se si configuri un grave inadempimento che giustifichi il recesso immediato. Una volta assolta la procedura di disdetta, occorre restituire, laddove richiesto, eventuali apparecchiature installate (come dispositivi d’allarme o attrezzature di videosorveglianza) e accertarsi che i pagamenti finali siano saldati regolarmente, così da chiudere ogni pendenza economica. Prestare attenzione a questi passaggi protegge dagli effetti di un recesso errato e mette al riparo da controversie successivamente avanzate dall’istituto di vigilanza, che potrebbe pretendere il rispetto del contratto per il periodo rimanente o il pagamento di somme non corrisposte
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Fac Simile Disdetta Contratto Vigilanza Privata Word
Di seguito si trova un fac simile disdetta contratto vigilanza privata Word che è possibile utilizzare come bozza. Il documento di esempio è in formato DOC, può di conseguenza essere aperto e compilato con Word, convertito in PDF o stampato.
Modulo Disdetta Contratto Vigilanza Privata PDF Editabile
Il modulo disdetta contratto vigilanza privata PDF editabile può essere scaricato e compilato con i dati mancanti.