Indice
In questa guida spieghiamo come contestare la merce non conforme e proponiamo un fac simile contestazione merce non conforme Word e PDF da utilizzare come esempio.
Come Fare la Contestazione di Merce non Conforme
Quando si fanno acquisti può succedere che la merce non soddisfi le proprie aspettative, per esempio perché danneggiata. Come comportarsi in situazioni del genere e quali sono i rimedi previsti dalla normativa in vigore? Vediamo, qui di seguito, tutto quello che bisogna sapere su questo argomento.
Quotidianamente vengono fatti acquisti per la casa, la persona, lo sport, l’ufficio. Gli articoli nuovi, una volta arrivati a casa, possono presentare anomalie differenti e capita spesso che non siano funzionanti. Basti pensare a un capo di abbigliamento macchiato e strappato, a un elettrodomestico che non si accende oppure a un complemento d’arredo rotto. La questione diventa ancora più grave quando un’azienda effettua ordini per grandi quantitativi e l’intero stock si rivela non conforme. A questo punto è normale chiedersi entro quanto è possibile denunciare alla parte venditrice i vizi riscontrati.
In linea generale le grandi catene che commercializzano articoli di ogni tipo offrono ai consumatori un puntuale servizio di pronta sostituzione del bene guasto o difettoso. Ci sono tanti marketplace che operano online a livello internazionale, proponendo condizioni di vendita chiare e trasparenti, che prevedono la possibilità di reso e rimborso gratuiti. L’unica cosa da fare è segnalare la volontà di restituire il prodotto di largo consumo per poi attendere il corriere a domicilio che si occuperà del ritiro. Decorsi pochi giorni si riceverà l’accredito di quanto spesso.
Purtroppo il procedimento per mandare indietro i beni viziati non è sempre così rapido e per questo si verificano dispute e contestazioni da risolvere in sede giudiziaria, specie poi se la merce è di elevato valore. In casi del genere occorre pertanto denunciare i vizi, così da stabilire se ha ragione l’acquirente o il venditore. Com’è facile intuire, diventa essenziale stabilire entro quanto procedere con la contestazione.
Il nostro codice civile precisa che la parte venditrice è tenuta ad assicurare che il bene venduto sia esente da vizi, tali da renderlo non idoneo all’utilizzo e da diminuirne il valore commerciale in maniera apprezzabile.
Questo principio, stabilito dall’articolo 1490, è conosciuto come garanzia per vizi delle cose vendute. In ogni caso la tutela non scatta quando il compratore conosceva i vizi o avrebbe potuto facilmente riscontrarli, salvo che il venditore non abbia espressamente dichiarato la conformità dell’articolo. Grazie a questa garanzia viene fortemente ridotto l’effetto della clausola visto e piaciuto, che non esonera il commerciante da responsabilità.
Occorre far presente che la garanzia per vizi delle cose opera assieme a quella prescritta per i consumatori. Più nel dettaglio, il venditore sarà responsabile nei confronti dell’acquirente per qualunque tipo di difetto di conformità presente al momento della consegna dell’articolo. Questa garanzia ha una durata di due anni dall’acquisto o dalla ricezione della merce se successiva. Il termine si riduce a un anno per coloro che comprano nell’ambito dell’attività lavorativa, ovvero con fattura e partita Iva.
La regola generale per contestare i vizi è stabilita dall’articolo 1495 del codice civile. Nello specifico si hanno a disposizione 8 giorni da quando si scopre il difetto, mentre per l’azione è previsto un termine di prescrizione di un anno dalla consegna del bene. La denuncia non è necessaria qualora il venditore ha occultato il vizio oppure lo ha riconosciuto.
In ogni caso si fa presente che i consumatori che comprano da un commerciante per esigenze private o da un imprenditore possono contare su un termine più ampio, in quanto hanno a disposizione due mesi di tempo per effettuare la contestazione, termine che inizia a decorrere sempre dalla scoperta della non conformità. I difetti che si manifestano nei primi 6 mesi si presumono esistenti al momento dell’acquisto, pertanto l’onere della prova spetta al venditore. Sarà quindi quest’ultimo a dover dimostrare che la merce non era difettosa.
Quando ci si ritrova con la merce non conforme il compratore sarà chiamato a rivolgere le dovute contestazioni, nel rispetto dei termini previsti dalla legge, nei confronti del venditore. Al fine di prevenire possibili contestazioni in merito alla tardività della denuncia, o comunque sulla mancata conoscenza della stessa, è fondamentale inoltrare una comunicazione scritta. Non basta quindi lamentarsi verbalmente, ma mandare una lettera avente data certa, come una raccomandata con ricevuta di ritorno o una pec.
Successivamente alla denuncia dei vizi e dei difetti riscontrati nello stock acquistato, la parte acquirente, a sua volta, potrà richiedere l’integrale sostituzione dell’ordine senza sopportare spese extra oppure la riduzione del prezzo. Quest’ultima viene commisurata in misura proporzionale rispetto a quanto pagato e prevede che il bene venga trattenuto dal compratore. Altrimenti c’è sempre una terza strada, ovvero la risoluzione contrattuale, con rimborso di quanto versato e restituzione dell’articolo, fatto salvo il diritto al risarcimento del danno.
La comunicazione con la quale si denunciano le anomali appurate dovrà indicare tutta una serie di informazioni, ovvero riportare in modo chiaro e dettagliato i dati del compratore, i riferimenti che riguardano l’ordine con gli eventuali costi di trasporto e la data di consegna. La lettera inoltre riporterà la tipologia di vizi riscontrata, richiedendo la riparazione a costo zero entro un congruo lasso di tempo oppure l’integrale sostituzione con un articolo identico, di valore e qualità.
Il termine di 60 o 8 giorni è di natura perentoria, cioè previsto a pena di decadenza. Questo vuol dire che se lasciato scadere non si avrà più la possibilità di denunciare successivamente, per cui la conseguenza sarà tenere la merce rotta. Per tale ragione è importante riuscire a provare l’avvenuto invia della contestazione. Attenzione anche alla prescrizione, perché coloro che intendono agire davanti le competenti sedi e contro il venditore possono farlo entro un anno.
Alla luce di quanto spiegato, il legislatore tutela l’acquirente che riceve merce non conforme. Può comunque capitare che la denuncia non sia tempestiva e che avvenga solo a seguito di diverse richieste di pagamento da parte del venditore. In circostanze del genere il compratore non ha più tempo per agire e, anzi, potrebbe subire un’azione giudiziaria da parte del venditore che intende ottenere il saldo. Sul punto è intervenuta la Corte di Cassazione con l’Ordinanza n. 5558 del 21.02.2022 che ha condannato il compratore per lite temeraria, in quanto si era opposto alle domanda di pagamento del venditore e aveva proposto tardivamente la denuncia dei vizi.
I giudici hanno ritenuto di applicare nei confronti del compratore l’articolo 96 del codice di procedura civile, riguardante la responsabilità processuale aggravata. Nello specifico, infatti, la richiesta di riduzione del prezzo era stata inoltrata solo dopo molti giorni dall’avvenuta consegna della merce, mentre vizi non erano stati sollevati nel corso dei primi solleciti di pagamento inviati dal commerciante. In definitiva mancata una prova certa di avvenuta contestazione, aspetto decisivo per stabilire la soccombenza dell’acquirente.
Nel momento in cui si riceve un prodotto che presenta dei difetti significativi, in linea di massima, la parte acquirente può far valere i propri diritti di garanzia. Ma quando un articolo può considerarsi non conforme? Sicuramente se presenta vizi che ne compromettono l’uso o comunque ne diminuiscono il valore commerciale.
Il bene, per esempio, potrebbe avere un colore diverso da quello concordato e mancare di una caratteristica importante, come nel caso di una bici priva di manubrio. La prima cosa da fare è verificare tempestivamente le peculiarità dell’articolo. Ci sono infatti vizi visibili che possono essere notificati al venditore in poco tempo, mentre altri nascosti che non si appurano immediatamente.
Il consiglio è controllare subito ciò che si riceve a casa, ricordando che il venditore risponde pure per le qualità promesse. In caso di elettrodomestici o altri dispositivi elettronici l’esame dovrà essere più approfondito, per cui è bene mettere in funzione il gadget. Quando qualcosa non dovesse andare per il verso giusto bisogna reclamare per iscritto, possibilmente allegando delle fotografie o contenuti video.
Si raccomanda inoltre di leggere attentamente il contratto, specialmente le clausole che eventualmente escludono il diritto di rescindere e di ottenere una riduzione del prezzo.
Il diritto di cui alla garanzia per i difetti dei prodotti che vengono acquistati, infatti, non hanno natura imperativa. In buona sostanza ai contraenti, al momento della sottoscrizione del contratto, si possono accordare per limitarlo o escluderlo. Un compratore che accetta la limitazione o l’annullamento della garanzia, in caso di difetti, non avrà alcuna possibilità di denunciare.
Cosa è possibile fare quando la tv appena acquistata è rotta o lo scaffale ricevuto è graffiato? Esaminare l’articolo è una fase essenziale e reclamare per iscritto al venditore si rivela il passo decisivo per provare la tempestività della denuncia. La parte venditrice, infatti, risponde dei vizi che tolgono e diminuiscono il valore della cosa o comunque l’attitudine al suo utilizzo.
Il compratore potrà quindi chiedere la sostituzione del bene, una riduzione di quanto pagato oppure la risoluzione, indicando sempre il diritto che si vuole far valere. Denunciare per iscritto non comporta l’interruzione della prescrizione per agire in giudizio. Se c’è il rischio che il termine possa scadere è bene procedere con un tentativo di conciliazione presso le competenti autorità.
In caso di dubbi è meglio rivolgersi a un legale esperto, così da far valere i propri interessi, senza rischiare di dover tenere la merce guasta e perdere il proprio denaro. Un avvocato saprà come contestare in modo corretto e nel rispetto della normativa in vigore la non conformità riscontrata.
Fac Simile Contestazione di Merce non Conforme Word
Di seguito si trova il fac simile contestazione merce non conforme Word che è possibile utilizzare come bozza. Il documento di esempio è in formato DOC, può di conseguenza essere aperto e compilato con Word, convertito in PDF o stampato.
Il primo modello è per contestare la merce non conforme all’ordine, il secondo per contestare merce non conforme a leggi e regolamenti.
Modulo Contestazione di Merce non Conforme PDF Editabile
Il fac simile contestazione merce non conforme PDF editabile può essere compilato inserendo i dati richiesti al suo interno.